Menu à la carte di Loredana Lorusso, Tabula fati, 2022

di Daniele Giancane

 

Loredana Lorusso – dopo diverse “presenze” in antologie e riviste (come, con un nutrito numero di poesie, nel n. 117 della rivista letteraria “La Vallisa”) – esordisce con un libro intero di suoi testi poetici. Ed è un esordio molto interessante, perché intraprende subito un itinerario preciso: quello della poesia d’amore. E non si tratta di amore astratto o genericamente lirico, quanto di amore coniugato nella dimensione dell’erotismo. Il che ne fa un’opera a tutta prima originale, soprattutto in Italia, dove la poesia erotica è scarsamente frequentata.

L’unico nome che immediatamente viene alla mente è quello di Patrizia Valduga, dalla quale però la Lorusso si distanzia notevolmente. Quella della Valduga è soprattutto “poesia del corpo” quasi vissuto dall’esterno, con un occhio che pare intravedere dal buco della serratura posizioni e amplessi. Come una osservatrice o una fotografa o una studiosa del rapporto sessuale.

Loredana Lorusso, come si vedrà facilmente leggendo i suoi testi, è invece coinvolta emotivamente nella dimensione dell’eros. È lei – la poetessa – che vive (nell’immaginario o nella vita reale, ma questo poco conta, ai fini di una nostra analisi) la vicenda che viene rappresentata, che percorre i “luoghi” narrati, che s’inebria del sentimento d’amore. Già, perché qui la sessualità (sia pure descritta con eleganza e levità) è fortemente legata al sentimento d’amore. L’eros non è altro dall’amore, ne è una sua caratteristica. Potrebbe forse esistere un sentimento d’amore tra uomo e donna senza una forte attrazione erotica?

Loredana Lorusso – perciò – squarcia i veli che troppo spesso confinano l’erotismo nel “peccato”, nell’indicibile, nel “non detto” e “da non dirsi”. Forse, una poetessa a cui si può paragonare la poesia d’amore di Loredana Lorusso è la persiana Forugh Farrokhzad, che fece dell’erotismo una scelta rivoluzionaria e persino pericolosa, in un Paese islamico. Tra le due poetesse corre un filo rosso: dell’erotismo come abbandono e felicità del rapporto amoroso, come carnalità che diviene leggerezza e totalità della relazione.

In sostanza, Menu à la carte è un libro intrigante, una proposta per molti versi “nuova” nel panorama italico. Un esordio di indubbio interesse.

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