In viaggio con Eco di Giuseppe Capozza e Maria Pia Latorre, Les Flaneurs, 2022

di Cosimo Rodia

 

In viaggio con Eco è una raccolta di filastrocche per bambini, funzionale alla conoscenza della realtà attraverso l’udito, il tatto, la vista, il gusto, l’olfatto; percorsi tenuti insieme da una cornice rappresentata da Eco, che pur nella sua evanescenza attraversa il mondo e nel cui cammino sente, vede, odora, assapora la terra in un’ottica ecologista.

Il testo, illustrato da Noemi Cagnazzo, contiene la postfazione di Angelo Petrosino, che considera il volume strumento adeguato per “la formazione estetica e pedagogica dei piccoli”.

In effetti, In viaggio con Eco troviamo una parola leggera, sonora, ritmica. C’è evidentemente un’intrinseca finalità educativa, anche se velata proprio dal gioco linguistico fatto di rime e ritmo sostenuto. Le filastrocche nella fattispecie sono dei giocattoli che permettono ai bambini di passare dal mondo delle cose al mondo dei concetti. Se si aggiunge, poi, che la musicalità del linguaggio prepara il terreno sia alla capacità psicomotoria, sia alle capacità cognitive, si comprende anche il valore pedagogico del volumetto, adeguato strumento in particolare nell’educazione ai sentimenti.

Esemplificativa è la filastrocca (sulla falsariga rodariana de “I viaggi di Giovannino Perdigiorno”): “Gismondo Testadura”, un bambino che “può sembrare un dispettoso/in realtà è sol curioso”, sicchè al di là di quanto gli adulti equivochino, egli vuol solo fare esperienze del mondo.

Nel volume non mancano ancora altre influenze letterarie come quella di Cecco Angiolieri per l’uso dell’anafora “S’io avessi un figli…”; o quella del famoso Tognolini a proposito de “Le tre filastreghe”.

In viaggio con Eco contiene filastrocche divertenti che sprigionano, per i temi trattati, un desiderio utopico, di fiducia nel futuro, stimolando la curiosità che è il motore della crescita umana dell’infanzia.

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