Pubblichiamo, per gentile concessione del prof. Angelo Nobile, le prime tre pagine del capitolo: Uno sguardo all’odierna produzione editoriale per l’infanzia e l’adolescenza, apparso nel volume da lui curato: Pedagogia della letteratura giovanile, Morcelliana, Brescia, 2017, 301 pp.
Uno sguardo all’odierna produzione editoriale per l’infanzia e l’adolescenza.
di Angelo NobileTra originalità e serialità
Un pur rapido sguardo all’odierna produzione editoriale per l’età evolutiva privilegiando il versante critico-pedagogico, più che quello descrittivo-informativo, consente di coglierne tutta la ricchezza, la varietà e il dinamismo, ma al tempo stesso di rilevare fenomeni, peculiarità e tendenze salienti che sollecitano un’attenta riflessione pedagogica e psicologica[1].
La letteratura per ragazzi viene descritta entusiasticamente come «un affascinante territorio “alla frontiera”, uno scrigno ricchissimo di storie, una zona di riserva, un luogo glocale di periferie incantate dove si annidano sorprendenti giardini segreti, oasi di felice progettazione sperimentale (nel deserto dell’omologazione), laboratori di futuro aperti a incroci e contaminazioni», come si esprime brillantemente Trotta[2]. Ma questo ritratto/descrizione sembra esprimere più un auspicio, un dover essere che rispecchiare la scrittura per ragazzi in atto, nella quale ovviamente troviamo buona e cattiva letteratura, accanto alla tendenza alla serialità, tanto che un autore innovatore o che inaugura un filone redditizio si trova poi una interminabile sequenza di epigoni e imitatori. «Corpus di opere», quindi, all’interno del quale, al di là di tentazioni celebrative, occorre distinguere il buono e il cattivo libro: sia nella sua oggettività, e quindi sulla base di parametri estetici, sia in rapporto al suo particolare pubblico infantile e giovanile.
In realtà la produzione editoriale per ragazzi, che abbraccia i temi e gli argomenti più disparati, presenta una realtà estremamente composita, sul piano della qualità estetico-letteraria e della effettiva consonanza delle sue proposte, narrative e non, alla realtà psicologica e ai bisogni dei giovanissimi e giovani destinatari.
Sul piano delle modalità stilistiche, l’odierna scrittura per ragazzi, fortemente condizionata dai modi della comunicazione massmediatica e audio visuale, si caratterizza per la velocizzazione dei ritmi della narrazione, per la ridotta presenza di pause descrittive, per la fittezza dei dialoghi e per lo stile tendenzialmente paratattico. Frequenti le frasi brevi e il ricorso al punto fermo.
Gli scrittori si sforzano di catturare con tutti i possibili accorgimenti un lettore riluttante e sempre più esigente, frastornato e conteso da tante opportunità di ricreazione e di svago, anche avvalendosi di un agile registro umoristico, che attraversa i più disparati contenuti e generi narrativi, dal fantastico al realistico all’orrorifico. Questa letteratura trova terreno elettivo, sulla scia de L’incredibile storia di Lavinia della Pitzorno, nel cosiddetto filone escrementizio, ormai abusato ma sempre gradito all’infanzia, come attesta il successo della collana seriale dell’editore Gribaudo
Copiosa la produzione di albi e di libricini per la prima età, che si caratterizzano generalmente per l’elevata qualità iconografica, avendo spesso per protagonisti animali antropomorfizzati. Sul piano tematico, sono contemplate tutte le materie e gli argomenti che possono rientrare nella sfera degli interessi dei potenziali lettori, dal fantastico al realistico, dalle problematiche adolescenziali all’attualità, inserendosi all’interno di tutti i possibili generi narrativi, ormai peraltro raramente allo stato puro, ma piuttosto oggetto di vistosi processi di contaminazione e di ibridizzazione. Il fenomeno dell’immigrazione da altri Paesi e continenti alimenta un cospicuo filone narrativo, che si implementa anche del contributo scrittorio degli stessi migranti.
Crescente attenzione è dedicata alle persone di differente orientamento sessuale, spesso introdotte all’interno della narrazione in veste di protagoniste o di comprimarie (generalmente con ruolo positivo, dopo le stigmatizzanti presentazioni di cui sono state oggetto in passato); né mancano i libri impegnati a familiarizzare i bambini con le varie tipologie di famiglie oggi presenti nel nostro tessuto sociale, compresa quella omogenitoriale[3].
Molta editoria (anche se più attenuatamente rispetto agli scorsi decenni) tende, in concorrenzialità con l’emittenza televisiva e con la comunicazione cinematografica, a dipingere la realtà “a tinte forti”, con scontata predilezione per gli argomenti “scabrosi” e le situazioni pruriginose, garanzia di gradimento presso i giovanissimi, naturalmente curiosi delle cose della vita, e quindi fonte di proventi. Peraltro la minore insistenza della più recente scrittura per ragazzi su questi temi può forse spiegarsi col fatto che oggi i ragazzi hanno la possibilità di soddisfare su internet, attraverso una navigazione non priva di pericoli e di insidie, la loro curiosità su temi delicati attinenti principalmente la sfera della sessualità.
Genere narrativo emergente e trionfante è comunque il fantasy, che risponde al bisogno di evasione proprio del nostro tempo in un mondo altro, in un universo parallelo nel quale trovano fittizia realizzazione bisogni, aspirazioni, desideri coartati dalla dura e limitante realtà, dove è ancora possibile vivere per mediata persona grandi emozioni, compiere memorabili imprese, vedere trionfare la giustizia e testimoniati grandi ideali. Anche se la complessità della trama, la folla di personaggi dai nomi anglicizzanti o latineggianti e il non raro ricorso alla tecnica narrativa dell’analessi ne fanno un prodotto non sempre adatto al bambino, almeno sino alle soglie della preadolescenza.
[1]Per una più ampia rassegna critica, si veda A. Nobile, La letteratura giovanile oggi in Italia, in «Nuova Secondaria», (15) 2015.
[2]D. Trotta, art. cit. Più critici nei confronti di molta odierna produzione editoriale per l’età evolutiva, anche se con motivazioni solo parzialmente coincidenti con quelle di chi scrive, Bartolini – Pontegobbi e Grilli (cfr. D. Bartolini, R. Pontegobbi, Offerte editoriali e preferenze di lettura: titoli, autori, collane nel panorama editoriale attuale, in F. Bacchetti (ed.), op. cit; R. Grilli, op, cit,, pp. 11-20). Molto severo anche il giudizio di F. Lazzarato, op. cit., p. 29.
[3] Si veda in merito il contributo di F. Vercellesi dal titolo La figura paterna nella letteratura per ragazzi del nuovo millennio, apparso all’interno del dossier La rappresentazione del padre nella letteratura giovanile, in «Pagine giovani», (4) 2016.
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