ALESSANDRA BRISOTTO in collegamento on line da Francoforte

è nata a Oderzo (TV); è scrittrice, operatrice culturale, docente di tedesco e italiano. Vive e lavora in Germania da 17 anni.

 

(di Alessandra Brisotto)

Il mio corpo è laggiù

lo vedi?

Accanto a un sacco dimenticato

e a un fiore sotto spezzato.

 

Il mio volto forato

respira terra e l’erba

cresce violenta

ma non la sento.

 

Nulla si muove dentro

solo una vispa formica tra i denti.

La senti?

 

Non hai nazione né tempo

 

 

Mein Körper ist da unten 

siehst du ihn?

Neben einem vergessenen Sack

und einer zerbrochenen Blume darunter.

 

Mein durchbohrtes Gesicht

atmet Erde

und das Gras wächst gewaltsam,

aber ich fühle es nicht.

 

Nichts bewegt sich

im Inneren

nur eine flinke Ameise

zwischen den Zähnen.

Spürst du sie?

 

Du hast weder Heimat noch Zeit.

 

Controllarla è assai difficile perché nasce in una parte del corpo che è stata attaccata, attivata, per poi comporsi in ogni suo frammento. Tutti gli organi e le cellule contribuiscono a creare la poesia, all’inizio scomposta in mille parti, in mille lettere e vibrazioni, che lentamente si ricompongono in qualche luogo del corpo, ancora indistinte. Comincio allora a percepirle, lungo la strada verso il cuore, la testa, le dita delle mani, le labbra. La ricomposizione di quel qualcosa che era già sparso nel mondo mio e tuo. Nel momento della percezione vorrei che queste particelle poetiche prendessero la forma che voglio, una violenza che nuovamente disintegra il fragile suono creato, che si ricompone altrove, nascondendosi per sfuggire al mio vecchio pensiero, per difendersi dalla durezza dell’antica pietra. Così esce. Mi sorprende. Ancora tento di esserne padrona. Ma lei si ribella, la terribile bellezza della poesia.

 

 

Friedrich Hölderlin (1770-1843)

 

Der Winter    

Das Feld ist kahl, auf ferner Höhe glänzet

Der blaue Himmel nur, und wie die Pfade gehen,

Erscheinet die Natur, als Einerlei, das Wehen

Ist frisch, und die Natur von Helle nur umkränzet.

Der Erde Stund ist sichtbar von dem Himmel

Den ganzen Tag, in heller Nacht umgeben,

Wenn hoch erscheint von Sternen das Gewimmel,

Und geistiger das weit gedehnte Leben.

 

Inverno     

Il campo è spoglio, su un’altezza lontana risplende

Solo il cielo azzurro, e come vanno i sentieri,

La natura appare, come monotonia, il venticello

È fresco, e la natura è avvolta solo di chiarore.

L’ora terrestre è visibile dal cielo

Tutto il giorno, circondata da una notte luminosa,

Quando alta appare la folla delle stelle,

E più spirituale la vita dilatata.

 

Perché Hölderlin? Un viandante della parola, del tempo e della terra, dalla Germania alla Francia, da città a città. Chilometri e chilometri di poesia. Correre per staccarsi da un corpo trasparente che rende difficile, intralcia il raggiungimento della poesia, ma che in realtà gli è necessario. Hölderlin si è fermato negli ultimi trent’anni della sua vita in una torre a Tübingen, finalmente ricongiunto a sé, alla sua poesia. E noi, quando ci fermiamo?

(Alessandra Brisotto)

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