Leopardi a gogò di Giulia Poli Disanto, ed. La Rambla, 2022.
di Giusy Carminucci

 

In questo Diverthriller si gioca il ruolo della suspense, filtrato da un non so che di frizzantino, che accompagna il romanzo fin dalle prime pagine. È proprio in questa leggerezza, che si manifesta la presenza di una simpatica novantenne, miss Marple’, e nella sua relazione amicale con il giovane Maresciallo dei Carabinieri, Mimì “la Rossa”, che LEOPARDI A GOGO’ gioca la sua dimensione di Diverthriller.
Diverthriller è un neologismo, utilizzato dalla Poli Disanto per sottolineare come, “accanto alla suspense, ci siano anche diver(timento) e diver(sita’) rispetto alle convenzioni del genere” dichiara la stessa nel suo romanzo.
L’orizzonte dell’Autrice è attento a sottolineare il superamento delle convenzioni, valorizzando un personaggio, l’anziana investigatrice, Miss Marplè, che diver(samente) da come la nostra società è abituata a vedere essere i propri anziani, è una donna energica, vitale, operativa proprio come la mamma della Scrittrice. Sì, perché è nella sua simpatica e autorevole anziana madre (95anni), che la Poli Di Santo identifica l’insolita investigatrice del suo romanzo. I personaggi costruiscono una trama densa di attualità, montando i propri scenari tra Bari e Napoli: terre natie dell’una e dell’altra protagonista, efficacemente descritte a piccoli sorsi, come un buon vino, dalla penna della scrittrice. In un intreccio solido e ben articolato, ogni passaggio si dipana, a partire dalla caratterizzazione di queste due donne innamorate della vita, argute, intelligenti ed energiche, attorno alle quali ruotano eventi, scenari, tempi e personaggi.
L’originalità del racconto presenta aderenza al genere, con descrizioni puntuali; quasi pennellate da un lessico immediato, ma al tempo stesso ricercato. In alcuni tratti, emerge una lettura poetica della realtà “Quando mi chiudo il portone alle spalle, il sole stenta a sconfiggere le nubi.”
Il ritmo è scorrevole e punta allo sviluppo esponenziale delle aspettative, in un vortice di emozioni, in cui la caratterizzazione dei personaggi e l’accentuazione di alcuni particolari la fa da padrona.
“(…) sono in jeans neri e top leopardato. I capelli, poi, che sotto il sole si accendono di rame, li ho raccolti in una crocchia riccioluta; gli occhiali da sole alla Audrey Hepburn e un paio di ballerine fanno il resto. Il mio metro e 70 regge bene, vedo (…) ho un cenno di abbronzatura e mi sento in forma. Con il casco sotto il braccio, il passo felino entro nel mio regno. Sì, perché sarò pure un carabiniere, ma sempre donna sono.”
Altre figure aiutano il racconto a prendere corpo e sostanza: il Comandante Rosselli, Francesco Delbuono, Carlo Bellezza, il vicequestore Toccaferri, l’appuntato Rosa De Marinis, i CC Salvatore Coriandolo e Marco Gabanelli
Ben articolati i dialoghi, che rendono questo diverthriller facilmente sceneggiabile.
Il romanzo, tra intrighi d’amore, versi Leopardiani e fili di una matassa di indagine ingarbugliata, parla al cuore del lettore, è empatico e ne soddisfa i bisogni di “escape”.
Consiglio questo romanzo a chiunque abbia voglia di tuffarsi in un thriller “divertente “, facendo proprio lo spirito investigativo e battagliero delle due donne.
E sarà come bruciarsi la pelle con il ghiaccio… E trovarsi a sorridere.

Lascia un commento