Viaggio mediterraneo di Gino Locaputo e Maria Sportelli, Secop, 2021

di Claudia Zuccarini

 

Un libricino questo, scritto a quattro mani, due voci e due anime, che vale la pena leggere per l’emozione trasmessa, per una gioia quasi delicata, cibata con lo stupore.

Gino Locaputo e Maria Sportelli rammentano un lungo viaggio da due punti di vista differenti, con intermezzi di poesia toccanti. C’è chi parte per ritrovarsi e c’è chi torna con lo stesso scopo, per cogliere rinnovate energie, nuovi profumi e colori nei giorni di luce che ci vengono dati in regalo.

Questo viaggio nel Mediterraneo, col suo senso più ampio, ci da’ modo di sfiorare realtà che appaiono lontane ma non lo sono, di ponderare il senso di ingiustizia che un conflitto genera e per il quale sono le anime innocenti a patirne le conseguenze. Un viaggio, dunque, di denuncia giornalistica ma anche di delicatezza, iniziato con bagagli leggeri e terminato con bagagli pieni di esperienza.

Ha ancora senso al giorno d’oggi percorrere strade così inusuali e condividerle? Sì, anzi ancor di più oggi abbiamo bisogno di snellire il superfluo, i retaggi, per affacciarci con meraviglia verso nuovi paesaggi, anche interiori.

La copertina, ideata dalla stessa Sportelli, anticipa la suggestione della lettura di un cammino nel deserto e sotto le stelle, per giungere in un’oasi di pace, si spera per tutti.

Propongo un assaggio di un frammento poetico di Locaputo per coinvolgervi nella grazia di questo passo doble.

 

Memorie

Pensieri che scorrono

dentro i fiumi del tempo

nascono memorie ancora

in queste vie che

non mi riconoscono

e dove cerco un’eco di parole…

Il ricordo ha voce di preghiera

e si spezza una catena di legami, 

sul cammino percorso

incontro un destino compiuto

resto ancorato dentro l’ombra

per vivere delle ore e degli anni

arenato nella sabbia di un deserto

e vorrei trovare foci

e porti senza voci…

(…)

 

 

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