Un asino in mezzo ai suoni di Wajdi Al-Ahdal, Poiesis, 2010

di Claudia Zuccarini 

 

Al-Ahdal è un romanziere e drammaturgo yemenita, affermato nella cultura araba e noto per la denuncia sociale e una scrittura moderna. Le sue opere hanno subito l’ostracismo fino a giungere all’esilio dell’autore in Siria nel 2002. Nel 2008 vince il Premio internazionale per la narrativa araba con “Il filosofo della quarantena”.

In “Un asino in mezzo ai suoni” Al-Ahdal imposta una trama “giallistica”. L’escamotage degli omicidi, anticipati dagli angoscianti sogni delle vittime, è un tramite per delineare il panorama politico-religioso-culturale dello Yemen nella seconda metà degli anni Novanta. La guerra civile del 1994 divenne l’epilogo delle tensioni interne al paese. In questa cornice storica si inseriscono le storie di tre donne colte: Thaira, Arwa e Zaynab. La crisi delle protagoniste non è solo estetica e quotidiana, bensì soprattutto interiore e causata dal maschilismo imperante e dai limiti coercitivi subiti.

La prosa è gradevole e se ne consiglia la scoperta, per avvicinarsi a letterature poco note e tradotte in occidente, ma originali nel loro modo di impostare la narrazione.

 

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