Un falco per amico di Barry Hines, Neri Pozza

di Fulvia Degl’Innocenti

 

Arriva per la prima volta in Italia un romanzo uscito nel 1968 e che in Inghilterra è diventato un classico. Nel 1969 Ken Loach ne ha tratto il film: “Kes”; poi, il romanzo è diventato anche una pièce teatrale, un musical e un radiodramma a puntate.

È la storia di un ragazzino di 15 anni, Billy Casper, che cresce abbandonato a sé stesso in una famiglia composta da una madre inaccudente e un fratellastro maggiore, Jud, che lo perseguita. Anche a scuola non va meglio e deve subire le prese in giro dei compagni e le angherie di professori maneschi e insensibili. Della scuola non gli importa nulla, si distrae sempre e gli capita anche di addormentarsi sul banco, dato che è costretto ogni mattina ad alzarsi all’alba per andare a consegnare i giornali per dare il suo contributo al ménage domestico. Billy quando vuole una cosa se la prende, e per questo ha già avuto dei guai con la giustizia. L’unica sua passione sono gli animali: ne ha allevati tanti, ma il vero colpo di fulmine avviene quando vede volare una coppia di gheppi. Ha saputo che è possibile addestrarli, e allora prende un piccolo dal nido, lo ricovera in un capanno e dopo aver rubato un manuale di falconeria in una libreria, con tenacia e pazienza lo addestra. Kes è tutto per lui, la sua ragione di vita, ciò che lo fa sentire per la prima volta capace, e in grado di avere una creatura che dipende da lui, pur conservando il suo spirito fiero e impavido. Barry Haines, come spiega nella lunga post-fazione scritta 30 anni dopo l’uscita del libro, ha trascorso la sua infanzia tra i campi, e come Billy amava gli uccelli, anche se ha appreso i segreti della falconeria non da un’esperienza diretta ma da un libro. Ma la sua abilità di narratore ha reso realistico e pieno di dettagli il rapporto tra Billy e Kes: con una prosa ricca di dettagli ma comunque agile e piena di ritmo, tratteggia un antieroe erede dei grandi romanzi ottocenteschi, senza retorica e melodramma, denunciando al contempo le iniquità del sistema scolastico di allora.

 

(Recensione comparsa su FC 23/2020)

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