Una mamma svitata di Gunnar Helgason, uovonero, 2023

Redazione

 

Stella ce la mette davvero tutta per non essere considerata “strana” o “diversa”, ma non è facile con una madre come la sua. Quando, durante un ritrovo in famiglia, la donna annuncia ai parenti l’arrivo del menarca della figlia, Stella decide che è arrivato il momento di dire basta. Non vuole che la sua mamma svitata le rovini la festa del suo imminente tredicesimo compleanno con qualche trovata delle sue. Prende così il via, in una catena di gag comiche e situazioni esilaranti, l’operazione segreta: “Trasformiamo la mamma”.

Come in un gioco di scatole cinesi o in un caleidoscopio colorato, pagina dopo pagina l’autore aggiunge particolari che, un tassello alla volta, vanno ad arricchire e approfondire le sfaccettature dei vari personaggi. I colpi di scena non mancano e il romanzo pone grande cura nel raccontare le dinamiche complesse e misteriose che si instaurano tra Stella e i suoi cari.

Il passaggio dall’infanzia alla preadolescenza è fatto di soglie da attraversare, cambi repentini di umore, sensibilità che si accendono e vibrano di cocenti delusioni e altrettanto dolorose frustrazioni. Ci sono spazi nuovi da conquistare, confini da costruire, verità da assimilare. Cambia lo sguardo, cambia la percezione di sé. Insicurezza, timidezza, pudore, vergogna e desiderio di sparire dalla faccia della terra si intrecciano alle sfide quotidiane e al desiderio di essere compresi, visti e apprezzati.

La narrazione accompagna lettori e lettrici verso un finale spumeggiante, liberatorio, che non manca di riservare una piccola, grande sorpresa.

 

Lascia un commento