Poesia di Catullo

di Barbara Gortan

 

Viviamo, mia Lesbia, ed amiamo

Viviamo, mia Lesbia, ed amiamo,

e ogni mormorio perfido dei vecchi

valga per noi la più vile moneta.

Il giorno può morire e poi risorgere,

ma quando muore il nostro breve giorno,

una notte infinita dormiremo.

Tu dammi mille baci, e quindi cento,

poi dammene altri mille, e quindi cento,

quindi mille continui, e quindi cento.

E quando poi saranno mille e mille,

nasconderemo il loro vero numero,

che non getti il malocchio l’invidioso

per un numero di baci così alto.

 

(In Liber Carmina V)

 

(In copertina: fotografia di Sebastião Salgado [particolare])

 

 

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