Poesia di Evgenij Aleksandrovie Evtusenko

scelta da Barbara Gortan

 

Se ne vanno le madri

Se ne vanno da noi le madri,

se ne vanno silenziose,

in punta di piedi, mentre noi dormiamo tranquilli,

satolli,

senza accorgerci di quest’ora terribile.

Non se ne vanno all’improvviso le madri, no;

è a noi che sembra all’improvviso.

Se ne vanno lentamente e in modo strano, a piccoli passi, sui gradini dell’età.

E noi, ricordandocene bruscamente una volta, nervosi, con clamore ne festeggiamo il compleanno, ma tanto zelo ritardato

non salverà, né le loro,

né le nostre anime.

Esse si allontanano sempre più,

sempre più si allontanano.

Ci slanciamo verso di loro,

destandoci da un sonno,

ma le braccia all’improvviso incontrano il vuoto, dove è cresciuto un muro di vetro!

Siamo arrivati in ritardo.

L’ora terribile è già suonata.

Guardiamo con lacrime nascoste le nostre madri che si allontanano da noi in file silenziose e austere.

 

(In Poesie, Edizioni Newton Compton Italiana, 1974)

 

(In copertina: fotografia di Steve McCurry [particolare])

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