Amici per la… musica! di Nina Daševskaja ed illustrato da Yulia Sidneva, Caissa Italia, 2024

Redazione

 

Ženja ha appena traslocato in una nuova città, dove tutto le sembra estraneo. Neanche la nuova scuola di musica le piace, perché lei è bravissima a suonare il violino e qui, invece di proporle un concerto difficile, la fanno stare in un quartetto, dove per giunta gli altri bambini “non sanno suonare per niente”!

Forse, come le suggerisce l’albero di noce a cui racconta i suoi dispiaceri, dovrebbe semplicemente capire che stanno ancora imparando a diventare musicisti e che ci vuole il tempo necessario. Anche per conoscersi veramente.

Come lei, anche Mitja, Sergej e Nikita hanno un legame fortissimo con i loro strumenti – rispettivamente il violoncello, la viola e il violino – e ognuno di loro ha una bellissima storia da raccontare.

Nella soffitta della vecchia casa di suo padre, Mitja scopre una “strana cassa” dai lati ricurvi e dal collo sottile, più grande di una chitarra e con due fessure a forma di ‘f ’: è il violoncello di suo padre – di più, un violoncello parlante! È da lì che inizia il suo amore per la musica, uno strumento con una lunga storia alle spalle, fatta di giovani liutai con il cappello nero, musicisti del lontano nord, e un pizzico di magia.

Sergej invece ha le mani grandi e, al posto del violino, l’insegnante gli consiglia la viola. A lui però questa cosa proprio non va giù, perché imparare a suonare uno strumento nuovo può essere un percorso difficile. Grazie anche alle doti “favolistiche” del suo fratellino Lev, però, troverà un rinnovato entusiasmo verso il suo nuovo strumento.

Infine c’è Nikita, che dopo essersi trasferito con la sua famiglia, è costretto ad abbandonare il suo quartetto, e quando scopre di essere stato sostituito da una nuova violinista non riesce a trattenere il dispiacere. Tuttavia, scoprirà che, soprattutto quando c’è di mezzo la musica e il forte legame che riesce a creare, l’amicizia può andare ben oltre la distanza geografica.

Con i morbidi tratti pastello, Yulia Sidneva accompagna i testi con personalità, riuscendo a trasmette la collera di una Ženja infuriata, lo stupore di Mitja davanti a un violoncello “parlante” e la coinvolgente armonia di un quartetto che, finalmente, suona in sintonia.

 

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