«Un libro di voci spezzate, a cui il poeta guarda sempre con empatia, direi con affetto fraterno. Non c’è una facile soluzione a tutto questo, se non – forse – un nuovo Rinascimento, un mondo alternativo dove riconoscerci come facenti parte dell’unica razza umana. Rodia diviene – come si diceva un tempo – un ‘intellettuale impegnato’. E noi lettori ascoltiamo con lui queste ‘voci spezzate’, queste vite tranciate, queste enormi sofferenze che giungono dal mondo, anche da quello più prossimo a noi» (D. Giancane).
«Un libro di voci spezzate, a cui il poeta guarda sempre con empatia, direi con affetto fraterno. Non c’è una facile soluzione a tutto questo, se non – forse – un nuovo Rinascimento, un mondo alternativo dove riconoscerci come facenti parte dell’unica razza umana. Rodia diviene – come si diceva un tempo – un ‘intellettuale impegnato’. E noi lettori ascoltiamo con lui queste ‘voci spezzate’, queste vite tranciate, queste enormi sofferenze che giungono dal mondo, anche da quello più prossimo a noi» (D. Giancane).