Poesia di Leonardo Sinisgalli

scelta da Barbara Gortan

 

Lazzaretto

Sul gambo teso è sazio il girasole,

così il peso del giorno è in questo poco

spazio di terra, fresca

tomba alle membra, gremita

d’ombra  che mi oscura la via

dove tornerò sempre.

La sera mi porta lungo la muraglia

ancora un riverbero fioco

di quella perduta forza,

e ha un ritorno d’allegria

sui bordi del prato il fuoco

Che stizza le labili liste di paglia.

*

Chi ama non riconosce, non ricorda,

trova oscuro ogni pensiero,

è straniero a ogni evento.

Mi sono accorto più tardi

di tutti gli anni che l’aria

sul colle è già più leggera,

l’erba è tiepida di fermenti.

Dovevo arrivare così tardi

a non sentire più spaventi,

pestare aride stoppie, raspare

secche murate, coprire la noia

come uno specchio col fiato.

Sono un uccello prigioniero

in una gabbia d’oro. La selva

variopinta è senza colore per me.

L’anima s’è trovata la sua stanza

intorno a te.

(In  L’età della luna, 1956-1962, Mondadori, 1962)

 

(In copertina: foto di Stanislao Farri [particolare])

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