Un ritratto a tutto tondo dunque quello “dipinto” dalla Ricci, che non si esime dall’approfondire in modo puntuale e snello allo stesso tempo tutti i percorsi intrapresi dal mostro sacro che fu la Vitti, al pari della Magnani, di Gassman, di Tognazzi ed altri. Il lettore si immerge piacevolmente in capitoli ragionati sulla produzione dell’artista: televisiva, teatrale, cinematografica, registica ed anche letteraria.
La chicca in calce allo studio è costituita da un esauriente elenco di tutti i progetti ai quali la Vitti prese parte nel corso della sua lunga carriera.
Questo saggio discorsivo e scorrevole rende più accessibile l’approccio ad argomenti di nicchia e complessi che, se esposti diversamente, diverrebbero tediosi.
Lo consiglio, soprattutto agli appassionati del cinema.