Monica Vitti di Chiara Ricci, Edizioni Sabinae, 2022

di Claudia Zuccarini

 

La Ricci, studiosa scrupolosa, ha il dono di restituire agli artisti la loro dimensione umana. Come per Ugo Tognazzi, si delinea in questo saggio sulla Vitti una ricostruzione godibile, eppure circostanziata e molto ben documentata. Il taglio dell’autrice permette di scoprire la carriera della Vitti, conoscendola anche nella sua verve quotidiana, nell’ironia e autoironia irrinunciabile, nella riservatezza comica di una donna brillante.
Un ritratto a tutto tondo dunque quello “dipinto” dalla Ricci, che non si esime dall’approfondire in modo puntuale e snello allo stesso tempo tutti i percorsi intrapresi dal mostro sacro che fu la Vitti, al pari della Magnani, di Gassman, di Tognazzi ed altri. Il lettore si immerge piacevolmente in capitoli ragionati sulla produzione dell’artista: televisiva, teatrale, cinematografica, registica ed anche letteraria.
La chicca in calce allo studio è costituita da un esauriente elenco di tutti i progetti ai quali la Vitti prese parte nel corso della sua lunga carriera.
Questo saggio discorsivo e scorrevole rende più accessibile l’approccio ad argomenti di nicchia e complessi che, se esposti diversamente, diverrebbero tediosi.
Lo consiglio, soprattutto agli appassionati del cinema.

 

Lascia un commento