Bomber di Paul Dowswel, Equilibri, 2022

Redazione

 

Una storia palpitante sulla guerra nei cieli. È il 1943, il diciassettenne Harry Friedman lascia Brooklyn, la sua città natale, per arruolarsi come volontario nell’aviazione americana durante la Seconda Guerra Mondiale. Giunto nella base inglese di Kirkstead, entra a far parte dell’equipaggio del Macey May, una Fortezza Volante, uno dei velivoli tecnologicamente più avanzati del tempo.

Harry è mitragliere ventrale e durante le missioni opera stando chiuso in una minuscola sfera d’acciaio sospesa sotto l’aereo. Sin dai primi giorni di addestramento gli appare chiaro che la guerra nei cieli è brutale tanto quanto quella terrestre e che la sua vita è appesa a un filo. La conferma di questa terribile verità arriva nel corso di una spaventosa missione nel cuore della Germania nazista, quando il Macey May viene colpito e cade a pezzi sotto i bombardamenti dei razzi nemici.

Harry è uno dei pochi membri dell’equipaggio che riesce a sopravvivere lanciandosi col paracadute. Si ritrova però catapultato in una terra sconosciuta, dove il pericolo di una cattura da parte dei nazisti è incombente. In queste circostanze disperate, il ragazzo riceve l’aiuto di alcuni membri della Resistenza francese, ma il piano per tenere celata la sua identità e fare ritorno clandestinamente in Inghilterra si rivela complesso e rischioso.

Anche in questo caso avrà bisogno di tanta fortuna e tanto coraggio. Un coraggio che non ha mai sospettato di avere. Un coraggio di cui non può fare a meno, perché ad essere in gioco è la libertà.

Con una scrittura serrata e potente, che integra alla perfezione narrazione e ambientazione storica reale, Paul Dowswell ci consegna un romanzo di grande spessore, che non risparmia la brutalità della guerra, ma lascia aperta la porta alla speranza.

Un libro ricco di dettagli storici, tradotto da Aurelia Martelli ed Eugenia Beccalli, in cui ogni evento viene filtrato dallo sguardo di un adolescente sempre in bilico tra il desiderio di sostenere il suo Paese nella lotta contro il nazismo e la paura di morire. E, in mezzo a tante emozioni contrastanti, l’emergere di momenti di apparente normalità, le relazioni con i compagni e i superiori, le libere uscite, le prime infatuazioni, la nostalgia di casa.

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