La casa di Pine Island di Polly Horvath, illustrato da Veronica Truttero, Camelozampa, 2022

Redazione

 

Le sorelle McCready hanno parenti sparsi in ogni angolo del mondo, eppure nessuno sembra intenzionato a prendersi in carico quattro orfane rimaste sole nella giungla del Borneo. Nessuno tranne la prozia Martha, che vive in Canada, e che tutti in famiglia hanno sempre considerato un po’ stramba.

Quando finalmente le ragazze arrivano a Pine Island, isoletta della Columbia Britannica, scoprono però che nessuno le attende all’aeroporto: la prozia è mancata improvvisamente, lasciando la sua bellissima casa immersa nella natura tutta pronta per loro.

Se vogliono evitare che i servizi sociali le separino, le sorelle dovranno elaborare un piano: trovare un prestanome come tutore (un intrattabile vicino di casa) e soprattutto nascondere il fatto che se la stanno cavando da sole, senza alcun adulto a prendersi cura di loro.

Un romanzo tradotto da Alice Casarini che scalda il cuore.

È impossibile non affezionarsi alle quattro sorelle McCready: Fiona, 14 anni, che sente tutta la responsabilità di tenere insieme la sua famiglia; Marlin, di 12, pragmatica, testarda e traboccante di idee geniali; Natasha, di 10, sempre sospesa tra il sogno e la realtà; e infine Charlie, di 8, esuberante e senza filtri. E poi tutta una galleria di altri personaggi, simpatici e indisponenti, ognuno pieno di sorprese e con un lato inatteso. Su tutti, la “stramba” prozia Martha, sempre presente nonostante le ragazze non l’abbiano potuta conoscere, una donna fuori dagli schemi di cui più d’uno era perdutamente innamorato.

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