L’epopea dei gruppi di poesia in Puglia: “Interventi Culturali” e “La Vallisa”, di Daniele Giancane, Edizioni La Matrice, 2023

di Cosimo Rodia

 

Tutte le storie individuali sono importanti di per sé, alcune di esse, poi, sono importanti anche per gli altri, per la loro esemplarità; per queste ultime esiste l’autobiografia, ovvero un genere letterario con il quale un personaggio conosciuto scrive un ritratto della sua vita, delle sue opinioni, dal cui racconto emerge la caratura e l’idealità che lo contraddistingue.

Nella fattispecie, Daniele Giancane scrive un’autobiografia, restringe il campo alle sole esperienze intellettuali, ricordando fatti, nomi, riflessioni, da cui si evince una vita importante sia per sé stessa, sia per la comunità letteraria.

In L’epopea dei gruppi di poesia in Puglia, Giancane esordisce considerando i gruppi, cui ha concorso a formare, come veri soggetti rivoluzionari nella società, per le modalità “di rapportarsi col territorio[…], la capacità di aprire varchi creativi nella società, di ideare gemellaggi con le altre culture, attraverso il metodo dell’autogestione”.

Il racconto dell’intellettuale barese inizia dal 1975, quando tre ventenni (Giancane, Raffaele Nigro e Alessandro Zaffarano) danno vita a “Interventi Culturali”, convinti che “un gruppo può elaborare meglio le istanze teoriche e agire più profondamente sul territorio”, sicchè stilano un manifesto, in cui cristallizzano la necessità di stare tra la gente e di avvicinare la poesia al parlato (sulla scorta della Beat generation). Allora, il Gruppo coinvolge nella scrittura poetica operai, contadini, bambini; partecipa a meeting con altri gruppi poetici, numerosi in quegli anni; infine, crea un sottogruppo, gli “Indiani metropolitani”, la cui azione porta a scrivere versi celebri sui muri.

Nel 1980 è la volta de “La Vallisa”, il cui manifesto è in continuità con quello di “Interventi Culturali”. Epica, del nuovo Gruppo, è certamente l’animazione alla scrittura poetica nelle carceri.

Poi si apre la stagione delle collaborazioni con gruppi internazionali; così Giancane ricorda quella con i poeti della Jugoslavia, che in piena guerra balcanica, il Gruppo sfiora di “giocare un ruolo determinante” per fermare le assurde atrocità. Poi vengono le collaborazioni con l’Albania e la Polonia.

Infine, e siamo alla cronaca, ancora in fieri, l’istituzione nel 2022 della “Università della poesia” e la nascita della rivista: “La confraternita letteraria”.

Naturalmente, L’epopea dei gruppi di poesia in Puglia non è solo un parlare davanti al focolare, come ha suggerito in premessa Giancane, ma un modo per ricordare che la sapienza non conosce l’avarizia, e il dare, quando viene elargito con slancio, configura una vita esemplare da emulare, confermando, già solo per questo, che la vita va sempre vissuta fino in fondo e con impegno, certi che ci saranno, poi, chierici in difesa della bellezza e dell’umanità.

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