GIUSEPPE ZILLI

nasce a San Donato di Lecce nel 1956.  Si definisce “Cercatore di pietre “. Ha partecipato alla 54^ Biennale di Venezia. Ha pubblicato diversi libri di poesia: “Quando un angelo cade” (Ed. Siloe, 2017), “Arc-en-ciel” (Ed. Siloe, 2018), “Corpi” (Siloe, 2018), “L’albero dei lumi” (Siloe, 2019), “E se raccontassi” (I Quaderni del Bardo); “Ricami di pietra” (Tabula fati, 2022). Le sue poesie si trovano nella rivista “La Vallisa” n° 117 e nella raccolta “L’isola di Gary”.

 

(di Giuseppe Zilli)

conosco i miei silenzi

li coltivo in

ciotole di pietra.

 

in primavera

germogliano

colori profumati.

(da “Ricami di Pietra”)

 

Converrà anzitutto dire che questa silloge di testi di Giuseppe Zilli è affidata al ‘respiro breve’, a poesie di pochi versi (sovente risolti in terzine o quartine). Il fatto è – evidentemente – che la ‘visione’ della poesia di Zilli è nella immediata illuminazione, quasi in una dimensione ‘zen’. Poesia come rivelazione, più che discorso poemaico, torrentizio.

(Daniele Giancane)

 

 

Valerio Magrelli

 

Sotto la protezione di Pollicino

Mi sento così impaurito e solo al mondo

che perdo gli oggetti, uno ad uno.

Per farmi ritrovare da qualcuno?

O alleggerisco il carico

per non andare a fondo?

 

Valerio Magrelli affronta il tema dell’infanzia attraverso pagine autobiografiche. L’infanzia vista attraverso uno specchio rovesciato rispetto alla realtà, un punto di vista con diverse prospettive, un filo conduttore che conduce il poeta a chiedere aiuto a Pollicino, un bambino che nessuno vuole, ma che il poeta utilizza per ricevere la forza necessaria per ritrovare quel sentire che lo accompagna per tutto il libro EXFANZIA.

(Giuseppe Zilli)

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