“Il signor William Shakespeare presenta la vera storia di Re Lear alla classe IIIA” di Pier Luigi Coda, Tabula Fati – Solfanelli editore –  Chieti 2023

Redazione

 

Dopo Giulio Cesare, un immaginario William Shakespeare presenta la storia di Re Lear alla stessa scolaresca della III A.

I ragazzi e le ragazze sono piuttosto sconcertati di fronte alla drammatica complessità della tragedia e all’apparente abbandono dei personaggi in un tenebroso deserto senza giustizia e umanità. Crudeltà, perfidia e ingratitudine sembrano gli ingredienti più evidenti che percorrono la scena di un mondo spietato privo di luce, flagellato da un cielo di tempesta dove follia e saggezza, cecità e visione, odio e amore si sovrappongono in un vortice di caotico scompiglio.

Ma atto dopo atto, la scolaresca resta sempre più affascinata dalla forza espressiva dei singoli personaggi e dal sorprendente intrico di rapporti contrapposti, spesso addensati di violenza e di enigmatiche congetture.

Le impertinenti e disinvolte domande che le ragazze e i ragazzi della III A rivolgono a William Shakespeare proiettano una luce approfondita e, talvolta, innovativa sulla tragedia di Re Lear, ritenuta da molti critici un capolavoro assoluto della letteratura.

Le somme si tireranno a Dover, anche se per arrivare a Dover mentre infuria la bufera ci vuole molto coraggio. Si deve affrontare il rischio di cadere e trovare la forza di rialzarsi ma si deve arrivare ad ogni costo, magari brancicando a tentoni nel buio. Dover è la meta, il sogno, l’approdo ultimo verso cui naviga ognuno di noi. Qui, dall’alto delle bianche scogliere a picco sul mare, si può volgere lo sguardo verso l’infinito e scoprire il senso del nostro cammino nei sotterranei dell’esistenza e, forse, ma non è detto, un impalpabile soffio divino.

 

Re Lear è ripetutamente ritenuta l’opera migliore di Shakespeare (Andrew Bradley).

La tragedia di Re Lear è meritatamente la più esaltata. Forse non c’è nessun’altra opera che tenga così fissa la nostra attenzione, che agiti così tanto le nostre passioni e catturi la nostra curiosità (Samuel Johnson).

 

 

 

 

 

 

 

 

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