Ruggine di Mariaelena Trani, Capponi Editore, 2022

di Claudia Zuccarini

 

Mariaelena Trani ci offre una seconda ed interessante pubblicazione, cimentandosi magistralmente con un registro letterario impervio: i racconti.

Ruggine è una raccolta composta da ventuno brevi storie, catapultate sulla carta dal passato e corrose da ferrigni e ossidanti sentimenti, da pensieri grevi che è possibile solo bisbigliare all’orecchio, a bassa voce.

L’autrice, abilmente, ha reso attuale una Grottaglie atavica, ma identificabile con un qualsiasi paese del sud, molto vicina alle ambientazioni cinematografiche del buon Pietro Germi.

Tra penombra e luce accecante si perde la cognizione del tempo, assistendo alla rappresentazione di quadri caustici, nei quali l’occhieggiante sarcasmo e il linguaggio molto curato rendono snella e godibile la lettura. Una sorta di ritmata ed ancestrale cantilena dosa termini inusuali, dialetto grottagliese e particolari costruzioni fraseologiche, conferendo ai racconti la giusta patina di antico in sintonia con lo sfondo ambientale.

Ruggine è un libro singolare, con toni narrativi avvincenti.

Bisogna tener d’occhio la Trani, dalla sua originale cifra stilistica nasceranno di certo altri piacevoli sorprese.

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