Testa di Ferro di Jean-Claude van Rijckeghem, Camelozampa, 2023

Redazione

 

Stans ha diciott’anni e la lingua troppo lunga, per essere una ragazza. Il bigotto fratello minore, Pier, cerca invano di tenerla a freno. Il padre è un aspirante inventore con problemi di denaro e nella Gand del 1808 una figlia è la perfetta merce di scambio.

Il destino di Stans sembra segnato: matrimonio, figli. Ma una notte Stans indossa gli abiti del marito, scappa e prende il posto di un coscritto nell’esercito di Napoleone. Nessuno si accorge che quel giovane, coraggioso soldato è una ragazza.

Il marito considera la sua scomparsa come una violazione del contratto, così il padre di Stans e Pier finiscono dietro le sbarre.

Pier pensa di sapere dove si trovi la sorella ribelle e parte alla sua ricerca, scortato da un pericoloso ceffo al servizio del marito. Ma Stans non si è mai sentita così a casa come nella Quattordicesima Compagnia.

Jean-Claude van Rijckeghem, maestro del romanzo storico e d’avventura per giovani adulti, ha creato nel personaggio meravigliosamente ribelle di Stans una figura indimenticabile, una voce con cui ci si identifica fin dalle prime righe, nella sua autenticità e nella sua determinazione a non piegarsi alle regole che la società impone a una donna.

Un romanzo che racconta con sincerità anche le relazioni familiari, come quella tra Stans e il fratello Pier, o quella, ambivalente, con la madre, soffocata nel suo ruolo socialmente imposto. C’è spazio anche per l’amore, quello che nasce teneramente tra Stans e una ballerina del bel mondo parigino, e sopra ogni cosa per la vera amicizia, cementata dai pericoli vissuti insieme e dalla sicurezza di essere amati.

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