Dama Nera, Giobia, animali magici e altri esseri fantastici della Lombardia di Luigi Ballerini, illustrazioni di Giulia Orecchia, Telos edizioni, 2023

Redazione

 

Il verde di un cappello, il rosso di un paio di calzini, il pelo nero di un gatto, l’occhio rosso di un corvo, il gorgoglio di un rospo, la velocità di un folletto mutaforma. Si riconosce dai particolari il mondo fantastico lombardo, che viene raccontato dalla voce di Luigi Ballerini e accompagnato dalle illustrazioni di Giulia Orecchia in Dama Nera, Giobia, animali magici e altri esseri fantastici della LOMBARDIA.

 

Da Milano alle valli bergamasche, dal comasco alla Valmanenco, dalla Valtellina alle sponde dei fiumi di questa regione ricca di acqua, sette creature accompagnano lettori e lettrici alla scoperta di tradizioni e leggende lungamente condivise e raccontate, tanto da assumere, di territorio in territorio, piccole ma non insignificanti differenze. Con un’unica eccezione: la Dama nera del Parco Sempione di Milano, che raccoglie da oltre un secolo testimonianze univoche e narrazioni che si sovrappongono, quasi perfettamente uguali, di voce in voce, di memoria in memoria.

 

Non manca la strega a far rabbrividire di paura i più piccoli, rugosa e impenetrabile, riconoscibile dal refolo freddo che l’accompagna e da un paio di calzini rossi. È la temibile Giobia, che cambia nome di frazione in frazione, che abita i boschi del Varesotto a scorrazza per tutta la Lombardia, soprattutto in Brianza, signora dell’inverno che si incattivisce a fine gennaio, prima dell’arrivo della bella stagione. A far da contraltare alla cattiveria leggendaria delle megere, dalla Val Cavargnia (Como) arriva Bragola, il folletto piccolino e peloso, dispettoso e velocissimo, capace di trasformarsi in palla di pelo e dare manforte – non visto – alle vittime delle ingiustizie e proteggere dalle malefatte dei bulli. E per concludere la triade del brivido ecco i Confinati, o morti viventi, che vagano in gruppo tra Valtellina, Valmalenco e Valcamonica, indossando un cappellaccio verde; anime malvagie condannate a spostare massi e rocce tutte le notti, perché con la luce dell’alba tutto torna com’era all’imbrunire

 

Colpisce la presenza, ammaliante ed enigmatica, del fantasma più noto di Milano, la Dama Nera, che la tradizione vuole vagare nelle notti di nebbia tra gli alberi del parco Sempione. Questo racconto tocca i tratti perturbanti più ambigui, sottili e profondi della paura e ha come protagonista umano un preadolescente. Un espediente narrativo che soddisfa il “modello aspirazionale” tipico della letteratura dell’infanzia: il desiderio di leggere storie “da grandi” e la curiosità di sbirciare, da parte dei lettori più giovani, emozioni e situazioni di ragazzi e ragazze di qualche anno in più.

 

La Gattacornia è un grosso felino dal pelo nero, con un grande paio di corna sulla testa e una fame vorace che la porta a divorare anche interi pezzi di montagna. Si può incontrare, non a caso, nel bergamasco, territorio noto per le sue cave e per la lavorazione di sabbia, ghiaia, calce. Il Bargniff invece vive a ridosso del Po e del Ticino; è un rospo gigante (anche se a volte viene descritto come un orso) che ama nascondersi sotto i ponti e proporre impossibili indovinelli ai viandanti, trascinando nell’acqua gorgogliante chi non sa rispondere. Del Panau, infine, si racconta nella Valmalenco, in provincia di Sondrio. Viene descritto come un gigantesco, insaziabile e velocissimo corvo predatore, con artigli lunghi e affilati. Creature crepuscolari, dalla potente essenza simbolica, spaventosi spauracchi creati per proteggere i bambini e le bambine da pericoli reali: le cave, i fiumi, i boschi, soprattutto di notte.

 

Un binomio vincente quello tra Luigi Ballerini e Giulia Orecchia, che riescono a creare una relazione profonda tra la voce delle storie e la rappresentazione visiva delle vicende narrate. Peculiare, inoltre, l’attenzione alla figura dei bambini e delle bambine protagonisti, portati – loro malgrado – all’incontro con le creature fantastiche ma capaci di sguardi acuti e pensieri aperti.

 

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