La piramide dei giorni di Daina Opolskaité, Iperborea, 2022

di Fulvia Degl’Innocenti

 

Una scrittrice lituana sconosciuta ai più e un libro che è un vero gioiello. Solo l’attento lavoro di ricerca di testi nel mondo scandinavo che fa da anni Iperborea poteva riuscire a portarlo in Italia.  Molto nota nel suo paese come autrice di romanzi per ragazzi, la Opolskaité per adulti predilige la forma del racconto, e con questo libro ha vinto nel 2019 il Premio letterario dell’Unione europea.

La piramide dei giorni, che è anche il titolo di uno dei racconti, è quell’accumularsi del tempo con le sue esperienze che ci travolgono, ma all’interno del quale esistono momenti sospesi, in cui tutto appare più chiaro e si svela il significato più profondo della vita e soprattutto delle relazioni.  Come quella che lega una donna al figlio affidatario: un bambino selvatico, verso cui non riesce a nutrire un vero affetto ma che diligentemente prova a crescere malgrado i suoi scatti di ira, il suo disinteresse per la scuola e che una volta diventato un giovane uomo riesce, quando lei si sente male, a compiere un gesto di vicinanza nei suoi confronti che rende giustizia di tutti quegli anni in cui hanno convissuto quasi da estranei.

Una ragazza ha vissuto un anno e mezzo un’intensa storia d’amore con un coetaneo che è morto in un incidente d’auto:  lo strazio per la sua perdita trova conforto in una nuova amica che è arrivata come un miracolo a strapparla al suo dolore.

Una donna molto malata si sveglia una mattina nel pieno vigore delle sue forze, per accorgersi di essersi staccata dal suo corpo e di assistere al compianto della figlia e del marito da cui può congedarsi in pace.

La madre di due bambini una notte si sveglia e lascia il letto matrimoniale spinta da un desiderio di fuga che la possa liberare dal senso di opprimente angoscia che la vita familiare le dava, ma una volta sola in mezzo a un bosco, avverte un’acuta nostalgia per quello che ha lasciato e capisce che il posto della felicità è con i suoi cari.

Racconti che indagano in profondità l’animo umano, con una scrittura ricca di metafora ma non ampollosa, cristallina e piena di sfumature. Non è facile vivere, a volte si convive a lungo con i propri fantasmi, ma in fondo quasi sempre c’è una luce di speranza e di riscatto.

 

(Già pubblicato su FC 15/2022)

 

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