Qualsiasi cosa accada, ti scrivi di Federica Falzone, Oligo Editore, 2024

Redazione

 

Il diario appassionato e pieno di speranza di una psicologa clinica, che si trova dall’“altra parte”, a vivere su di sé l’esperienza della malattia. Ma la scoperta della sclerosi multipla non abbatte Federica, che riesce a fare della fragilità il punto di forza della nuova se stessa. Il libro si conclude con una lettera di Marco Trabucchi, già presidente dell’Associazione Italiana di Psicogeriatria. Cosa accade a una psicologa clinica che scopre di dover combattere una grave malattia?

Incipit «Continuo a ripetere nella mia mente, in silenzio, con fermezza nei pensieri: “Io ho la sclerosi multipla, io ho la sclerosi multipla”. Lo faccio mentre lascio lo sguardo tra il cemento e la cupola di una chiesa che non riconosco, lo faccio mentre aspiro questa sigaretta che non dovrei fumare, sul terrazzino dell’ospedale che da qualche giorno è diventato la mia casa e dove comincio a riconoscere i passi nel corridoio, i tempi del mattino, i suoni dei carrelli, il cambio delle luci. Continuo a ripetere “Io ho la sclerosi multipla” e quel pronome assume un peso notevole, perché stavolta quella malattia parla a me. Sembra passato tanto tempo da quando ho deciso di non sottovalutare i sintomi, i formicolii, le parestesie, l’addormentamento degli arti, i dolori, i problemi alla vista. Sembrano essere trascorsi mesi, eppure solo pochi giorni fa mi presentavo al pronto soccorso in bici, con la mia borsetta; io che ho sempre evitato medici, visite, controlli, stavolta capisco di non poterne più fare a meno. Mi sembra così poco, perché è stato tutto rapido e improvviso. Mi sembra così assurdo perché l’ultima foto presente nella galleria del mio telefono era stata scattata ore 10 prima sulla costa ligure, ero lì sorridente e inconsapevole, camminavo senza sapere che le mie gambe stavano già per cedere».

 

 

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