Donna contra demoni di Cosimo Argentina, CN  (OLIGO), 2024

Redazione

 

In un futuro lontano, gli esseri umani non abitano più la terra. In un pianeta abitato da umani, mutanti, reietti dello spazio ed entità maligne ci sono tre donne, i cui destini sono legati tra loro. Due sono pazienti rinchiuse in un oscuro ospedale, che in verità è un centro per esperimenti, da cui fuggono grazie all’aiuto di un’infermiera. Dopo avere incontrato telepati, precognitivi, uomini intrappolati in un mondo contaminato dalle radiazioni, scoprono di essere coinvolte in qualcosa di molto più grande: la lotta tra il Bene e il Male. L’epilogo è sconvolgente.

Incipit: La navicella pubblica che trasportava gli infermieri del turno di notte si staccò dal bunker centrale e decollò verso il quadrante settentrionale. Il buio compatto oltre la laguna di acqua e butano veniva interrotto solo da sporadiche esplosioni che incendiavano il pelo del mare interno per poi essere inghiottite dai tunnel naturali che scaricavano il monossido negli alveoli del pianeta. Sulla navicella i settanta infermieri avevano gli occhi assonnati e sotto le tute gommate indossavano già i camici verdi, quelli azzurri e quelli bianchi a seconda della mansione. L’ospedale si trovava centinaia chilometri a nord est. Ne avrebbero avuto per quasi un’ora e durante la traversata fumavano sigarette a base di polvere di bauxite, osservavano schermi micro o chiacchieravano tra loro. Il conducente regolava il pilota automatico e sceglieva con cura i parametri di rapporto per disegnare una mappa di guida che ormai conosceva a memoria. Fuori, un cielo sconosciuto brillava nei bagliori degli incendi divampati nella laguna. Quando la navicella abbandonò la città tutto assunse la colorazione del silenzio e sotto la carlinga sfilò una brulla distesa coperta da bassa vegetazione grigia costellata di rocce del medesimo colore e rovine di civiltà precedenti all’arrivo dei terrestri. Cirus, un OSS del reparto oncologico del settimo piano superiore dell’ospedale Nord, guardò dall’oblò un branco di cani mutanti che nel buio rischiarato da un sottofaro della navicella inseguivano poliserpenti.

 

 

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