La forza della poesia. Sguardi sulla poesia del Novecento. Volume I di Sandro Marano, Edizioni La Matrice, 2022

di Claudia Zuccarini 

 

Sandro Marano, in questo primo volume sulla poesia italiana, ci allieta con la sua cifra sintetica e accurata al contempo.

Come già anticipato nel precedente articolo, dedicato alla poesia internazionale e all’excursus culturale dell’autore, emerge in questo scritto l’intento di coinvolgere il lettore in un percorso personale e di conoscenza della poesia. Con grazia e competenza Marano ci porta in un roseto dai fiori dissimili, eppure accomunati nella stessa specie, i cui colori virano secondo corde emotive e sinestetiche. Questa “passeggiata” ci porta ad indugiare su “aiuole” che non sfioriscono mai e a riscoprire “gli steli” di autori quali Campana, Quasimodo, Ungaretti, Montale, e ancora Folgore, Silvestri, per citarne alcuni. Le dissertazioni non intendono essere esaustive in termini di voci poetiche, ciò sarebbe impossibile. Con originalità di pensiero Marano segue una suggestione, un filo di ricordi, e fa rientrare nel suo studio i noti testi di Battisti-Mogol, con un’analisi breve e significativa di un sodalizio leggendario nel panorama musicale italiano.

Si presentano ugualmente godibili i capitoli di apertura e chiusura, il primo centrato proprio sulla passeggiata (allegoria di queste righe) e il secondo sull’estate. Con confronti tra più autori sui temi enunciati, come dervisci danzanti muoviamo passi tra ritmi e sonorità che nel loro insieme offrono immagini esaustive e compongono quadri pluricromatici.

Diciotto sono i saggi di questo volume, pillole permeate da citazioni critiche puntuali e da rimandi intellettuali e filosofici ampi, tra i quali spicca Ortega y Gasset. Le riflessioni sul senso della vita e il recupero nostalgico di un rapporto interrotto con la natura si intrecciano con liriche che hanno arricchito la nostra letteratura poetica. Le scelte operate rientrano in un enunciato dell’introduzione che riassume peraltro il senso dei volumi proposti:

“La parola del poeta può consolare od incitare, benedire o indignarci, portare la pace o la guerra. Ci fa emozionare. Ma la forza della poesia ha a che fare non solo con l’estetica, ma anche con l’etica e la metafisica. Dietro ogni grande arte, dietro ogni bella poesia c’è sempre un nucleo filosofico. Tutte le arti infatti hanno per tema essenziale l’uomo nella sua incertezza, sono ampi sguardi gettati sull’umano.” (Marano)

 

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