Soldi sicuri. Guida antitruffa per affrontare i rischi digitali di Massimo Melpignano, Armando editore, 2024

Redazione

 

È in atto la rapina del secolo. A realizzarla sono gli smartphone di ultima generazione, i profili social, le app di messaggi istantanei, gli account di posta elettronica. I nostri soldi sono sotto attacco: molte persone ne hanno già pagato le conseguenze trovando improvvisamente svuotati i conti in banca.

Questo volume è un importante strumento di autodifesa, perché spiega in modo comprensibile a tutti i meccanismi complessi con cui vengono realizzate raffinate truffe tecnologiche ai danni dei nostri risparmi. L’autore dismette la toga di avvocato e impugna la penna per metterci in guardia contro i pericoli che provengono dagli oggetti tecnologici della nostra quotidianità. La narrazione è accattivante e leggera, la lettura delle pagine scorre veloce strappando anche qualche sorriso, talvolta amaro. Prendono vita parole come phishing smishing, vishing, spoofing, bec, sim swap, iban swap, malware. Guidati per mano pagina dopo pagina, impareremo a difendere i nostri soldi sotto attacco: bastano poche e semplici regole per attivare le giuste contromisure e mettere al sicuro i nostri sudati risparmi dalle truffe digitali.

 

Dalla prefazione: «Nelle giornate in cui Massimo Melpignano ci chiedeva la prefazione al suo nuovo libro, le cronache dei giornali raccontavano della triste vicenda del faccendiere Massimo Bochicchio. Triste per lui, misteriosamente morto a causa di un incidente stradale. Triste per tutti coloro che aveva truffato negli anni – tra cui personaggi molto noti nello sport e non solo – promettendo, a fronte di investimenti milionari, rendimenti altrettanto mirabolanti. Denaro ovviamente mai tornato indietro ai legittimi titolari. E sempre nelle stesse giornate – giugno 2022 – e sempre nella Roma bene, quella dei circoli sportivi d’élite in perenne evoluzione dal tennis al calcetto al padel al… – decine di affermati professionisti lamentavano di essere stati coinvolti in una piramide di investimenti a catena che, manco a dirlo di questi tempi, puntavano su ‘depositi di criptovalute che garantivano rendite sicure’. Utilizzando, per di più, un canale social ritenuto discutibile, ovvero Telegram. Cosa vogliamo dire, con questa premessa? Che questo libro, non ce ne voglia l’amico Melpignano, alla sua pubblicazione, purtroppo, sarà già incompleto. Eh sì, perché il tempo di andare in stampa e già possiamo considerare sorpassate le varie tipologie di truffe finanziarie ben spiegate dal nostro autore perché, attorno a noi, se ne sono intanto palesate altre. Che, tra l’altro, spesso non sono neanche più sofisticate di quelle precedenti, anzi a volte talmente elementari da far risultare imbarazzante l’ingenuità dei malcapitati.»

 

 

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