Macchinità. Essere digitali di Paolo Foglio, Töpffer edizioni, 2024

Redazione

 

Tutto sommato, è probabile che in un prossimo futuro, il 2023 venga ricordato come l’anno del contatto con la Macchinità. Nel mese di febbraio 2023, OperAI ha lanciato la versione 4.0 di Chat GPT, un potente modello di intelligenza artificiale, ottenendo un notevole impatto emotivo sul pubblico. Con i suoi 180.000 miliardi di parametri schierati e funzionanti, ChatGPT4.0 ha fenomenologicamente impressionato anche gli addetti ai lavori. Gli effetti di tale impatto, incalzati dall’arrivo di altri prodotti simili, sono destinati a persistere ed evolvere nel tempo. Ma non basta.  Solo dieci anni prima, nel 2013, si cominciò a parlare in sede industriale, ovvero fuori dei laboratori di ricerca, di possibili integrazioni del corpo umano con dispositivi elettronici o computer microscopici e ora, solo undici anni dopo, un cervello umano è stato dotato di una interfaccia cerebrale appena un pochino più complessa del wireless del vostro mouse. Per altro i dishbrain, ovvero colture di neuroni umani o di topo su un disco di silicio, sono disponibili da tempo e, allegramente collegabili a un computer, imparano da soli e in pochi secondi a giocare a tennis. E tutto ciò mentre l’inossidabile Facebook presidia, con investimenti da capogiro e impassibile alle relative cospicue perdite, il terreno del Metaverso. Anzi, ci crede così tanto che in un mondo dove sovente il marchio vale più del prodotto, non ha esitato a modificare il suo brand in Meta. Che si attenda che tutti i suoi tre miliardi di utenti si colleghino senza più essere costretti a smanettare smartphone oppure computer e tastiera?  In realtà, possiamo tranquillamente affermare che una profonda e totale trasformazione è appena iniziata, anzi a dir la verità, è semplicemente emersa in quanto era oramai impossibile nasconderla e l’intelligenza artificiale, il metaverso, neuralink  e dishbrain rappresentano solo le più recenti e potenti espressioni di qualcosa che da molto tempo si è insinuato nel palcoscenico sociale umano: la Macchinità. La Macchinità, naturale contraltare dell’Umanità, qualunque cosa sia è per definizione oggetto di indagine antropologica. L’antropologia studia l’uomo nelle sue varie manifestazioni culturali, sociali ed evolutive. Gli antropologi cercano di comprendere la diversità umana attraverso l’analisi di pratiche culturali, strutture sociali, credenze, valori e comportamenti umani. E tutti i sistemi sinora nominati con la loro silenziosa efficienza, la disarmante ingenuità, a volte l’ormai acquisita ubiquità, l’implacabile potenza operativa ma soprattutto la dirompente capacità commerciale, modificano e modificheranno pesantemente il comportamento umano entrando obbligatoriamente anche nel mirino dell’antropologo.

 

 

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