La Bellezza della fusione POSAVERSO Canto a due voci

 

L’1 novembre 2024, presso Casa Vestita, splendida dimora nel Quartiere delle Ceramiche di Grottaglie (Ta), il pubblico presente ha potuto assistere ad una performance che riunisce più forme d’arte: Posaverso. Canto a due voci.

Pietro Santagada, ideatore del format con il contributo dell’architetto Francesco de Geronimo e del professore Cosimo Annicchiarico, ha così spiegato il senso dell’incontro: «POSAVERSO è un progetto di scrittura poetica aperto alla musica e al teatro. Questo connubio vuole produrre un linguaggio espressivo che possa esprimere e valorizzare le caratteristiche peculiari di ognuna delle tre belle arti e divulgarlo in una rappresentazione che incontra il pubblico in una serata evento. Questo nuovo habitat espressivo non è solo un ” luogo” ideale, ma un luogo fisico dove incontrarsi e celebrare la Bellezza. “Il bello promette libertà e conciliazione, e rende possibile una relazione libera con il mondo e con sé stessi”. La struttura, un canto a due voci, è data dal connubio orale dei versi di un poeta e di una poetessa, da cui scaturisce una drammaturgia poetica interpretata da un attore e da una attrice e musicata a tema da un musicista. La parola come nutrimento, scoperta, viaggio, stupore: un flusso interiore che ci apra alla conoscenza di un mondo nuovo, ma soprattutto alla conoscenza di noi stessi. Per la serata evento è stato creato un manufatto ceramico, appunto, il Posaverso, un oggetto evocativo (dal sapore mitico in quanto rappresenta la materia privilegiata da Dio nella creazione), deposto all’interno di Casa Vestita che possa raccogliere e donare nel tempo la memoria e la spiritualità dell’incontro».

Dalle sillogi “Il tempo che resta” di Pietro Santagada e “Di niente e di vento” di Claudia Zuccarini, edite entrambe da Campi di Carta, è stato tratto un testo che è apparso come una danza, un’alternanza di versi modulati per raccontare una nuova storia, un noi linguistico ed emotivo che prima non esisteva. Le voci professionali e suadenti di Paolo Marchese e Raffaella Caso hanno reso viva e palpabile l’armonia del canto a due. Le partiture composte dai musicisti Carmine Fanigliulo e Vito Urgesi hanno funto felicemente da contrappunto alla “narrazione”.

Il manufatto POSAVERSO, realizzato dal maestro Cosimo Vestita su progetto degli ideatori, riassume la dualità.

Ogni artista ha ricevuto un manufatto, la cui foggia è una diversa dall’altra. Come espresso da Santagada, la scultura – deposta con un rito elegiaco in Casa Vestita – simboleggia il verso posato e diffuso a futura memoria, con un cartiglio di rame accolto da una “pancia” voluttuosa e ondulata in ceramica. Sul cartiglio sono stati incisi versi estrapolati dal testo drammaturgico e i nomi degli autori e tale incisione sarà diversa per ogni evento.

Angela Fanigliulo, atelier Fany moda, ha fatto dono agli artisti di deliziose borse a edizione limitata, i cui ricami richiamano i cartigli del manufatto.

Questa serata ha inaugurato una serie di incontri annuali che seguiranno il medesimo format e coinvolgeranno di volta in volta nuove coppie di autori e nuovi artisti, per celebrare una nuova fusione, un POSAVERSO rinnovato.

Appuntamento al prossimo evento nel 2025.

 

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