Nella Puglia dal ’68 ad oggi: Poeti in dialogo… si raccontano di Lino Angiuli e Carlo Alberto Augieri (a cura di), Milella, 2024
di Cosimo Rodia
È un libro ‘salotto’, in cui dieci autori coetanei, “della quinta generazione” nella definizione giancaniana, si sono raccontati le esperienze e la personale visione di poesia, nel seminario poetico del 12 maggio del 2023, le cui relazioni sono state pubblicate Nella Puglia dal ’68 ad oggi: Poeti in dialogo… si raccontano.
Il curatore Carlo Alberto Augieri esordisce definendo la poesia come “l’altra logica rispetto alla convergenza funzionale della ratio“, e ammette che essa opera con l’azione “spirituale-poetica” della mente col fine di trasformare in immagini ciò che ci viene incontro nel quotidiano; inoltre, precisa che la poesia è “testimonianza di un accorgimento, intimità di una fenditura… sguardo d’accoglienza… nel brusio dell’accadere”; così, giustifica la sua attenzione antropologica alla trasformazione agricolo-industriale di Taranto e Brindisi, il consequenziale sradicamento umano, rispetto al quale la poesia non poteva non essere testimonianza della crisi; e per farlo, bisognava essere “in ascolto della condizione umana all’interno della nuova realtà di vissuto storico”, in cui si sperimentava l’alienazione dello sradicamento, appunto. Così è nata la poesia d’ascolto, intimamente narrativa e lirica. Il professore dell’Università salentina conia la metafora del ‘rammendo’, ovvero la poesia che pratica l’arte di mettere insieme pezzi già usati, vissuti, esperiti. Così l’impegno di Augieri è principalmente etico, il cui approccio è riproposto nell’ultima silloge: “Da un silenzio che non tace”, in cui il silenzio è attesa di un dire profondo. Allora, la poesia è come il ‘vomero’, con cui esprimere “la condizione umana messa a prova durante l’inumano aggressivo”.
Lino Angiuli, secondo curatore, ripercorrendo la sua strada poetica, richiama i suoi ‘maggiori’ (da Hikmet, agli spagnoli della ‘generazione del ‘27’, da Bodini a Scotellaro), sottolinea come l’attivismo e il fervore in Puglia (con pubblicazioni e riviste) abbiano fatto superare il provincialismo e aperto il tacco d’Italia all’alterità.
Per Pierfranco Bruni la poesia recupera il senso del tempo con la sua magia e le sue alchimie. La poesia “è confessione delle immagini dell’immaginario che ci portiamo dentro la nostra coscienza”, oltre a essere creatività, fantasia, mistero.
Nadia Cavalera esordisce con l’affermazione che la poesia è nata con lei senza saperlo, sicché passa in rassegna il suo slancio politico, l’appartenenza ideologica, lo scorgere nella poesia uno strumento utile alla “vita e [all’]azione”. Così dopo la fase sperimentale, piega la parola alle ragioni del femminismo, certa del servizio alla causa della rivoluzione.
Vittorino Curci racconta le sue tre fasi poetiche (sperimentale, surrealista, aprogettuale) e afferma che la poesia è un lavoro di bottega, in cui “la parola si riceve”, facendoci, poi, “trovare dalle parole”.
Sergio D’Amaro, oltre all’autobiografia, richiama i temi affrontati, sia in poesia sia in narrativa: dalla caduta del comunismo, alle Torri Gemelle, dall’avvento del web, alla consequenziale americanizzazione della vita, con la necessità, infine, di ritornare a cantare le radici e il microcosmo.
Anna Maria Ferramosca da biologa scrive poesie tematiche attraverso cui veicolare “una profonda comprensione tra gli uomini, nel rispetto reciproco delle culture, compreso il recupero del femminile”.
Daniele Giancane esprime la teoria che lo vede impegnato già da alcuni anni: a fronte di tre milioni di scrittori di poesia, dell’assenza di lettori forti, della mancanza di mercato, della carenza di una critica rigorosa, di fronte al dilagare del narcisismo e di un Io ipertrofico, bisogna riscoprire il Noi, operando in Comunità, che diventa luogo “di bellezza, di dialogo, di confronto”.
Pino Mariano commuove, allorquando parla da figlio di emigrante, che ha studiato e lavora all’estero, e che tifa per la nascita di una Europa, quale possibile patria per chi non ne ha avuta una; afferma che il figlio del Sud, nascendo all’estero, ha il concetto di emigrazione come teoria dello spirito. Così la poesia per Mariano è “balsamo e rifugio, contemplazione della voce nella sua assenza”.
Maurizio Nocera con l’iterazione “Io non so se sono poeta” sciorina una serie di testimonianze critiche alla sua silloge “Compianto (7156)”, del calibro di Nicola G. De Donno, Mario Marti, Ennio Bonea, Donato Valli.
Anna Santoliquido esordisce con l’idea di poesia come “connubio di realtà e immaginazione. Sulla pagina il sogno prende forma e, a volte, può perfino oscurare il reale”; e riconferma la necessaria cura del linguaggio, col “faticoso labor limae”. Afferma, inoltre, che la poesia deve essere feconda e comunicabile, nel senso che deve scuotere il lettore, “snidare il non detto”, e non essere avvolta dal mistero e dalla difficile decodificazione.
Gerardo Trisolino ricorda i suoi maestri (Giuliano Manacorda, Donato Valli, Giacinto Spagnoletti, Daniele Giancane, Antonio Lucio Giannone) e la sua scelta tematica di dar voce alle questioni problematiche del Sud: dalla disoccupazione giovanile, all’immigrazione, alla devastazione operata dalla modernità.
Alessandro Zaffarano racconta l’esordio nella scrittura poetica quando ancora era universitario, la sua attività di psichiatra e l’idea di poesia come “passaporto per l’indicibile”, con l’attenzione “alle emozioni piuttosto che descrivere situazioni”.
Dalla lettura di questo volume si ricavano almeno due feconde suggestioni. Prima. Nel secondo dopoguerra, a partire dagli anni del boom economico, la Puglia vive un fermento culturale che in un certo senso ne sprovincializza la sua cultura e, al contempo, la tipicizza. Le ragioni potrebbero essere legate sia al volano costituito dalle Università di Bari e Lecce, sia dall’aumento di laureati del Sud nelle città del Nord, da incoraggiare le voci poetiche, affinandone lo sguardo critico. Seconda. Il fermento culturale ha favorito il formarsi di riviste, pubblicazioni e dibattiti, che contenevano in nuce progetti, sogni, utopie, che oggi potrebbero rappresentare un modello pedagogico per affrontare l’isolamento prodotto dalla società dei social media.
Ora, siamo in un tempo in cui la poesia si sviluppa senza limiti, dal perimetro indefinito, con un passato che non si riversa nel presente, e che ogni presente rimane disancorato perché la parola spesso è vuota, incerta, ripetitiva, sicchè serve recuperare le esperienze linguistiche ed esistenziali, da cui attingere motivazioni e valori, assenti nella pletora delle odierne esperienze individuali.
La diffusione di internet ha polverizzato i punti fermi, creando una sorta di babele di voci (tre milioni sono i poeti in Italia per “La Repubblica”); ora, in questo ideale ‘salotto’ letterario non si presentano canoni: oggi sarebbe un azzardo, si presentano, però, percorsi e temi, amicizie ed esperienze collettive, che costituiscono delle fonti di luce per districarsi nel buio d’oggi. Le dieci voci del seminario del 2023, presentano esperienze slegate tra loro, ma capaci di delineare indirettamente un panorama, uno scenario, un luogo, dove ognuno ha operato con i propri propositi e con il proprio stile e da cui si coglie, pur nella pluralità di voci, la tensione di un Io sempre rivolto al Noi, nel cui risultato anelato, ognuno trova compiutezza e senso.
E per una folla solitaria, non è poco.
Questo sito Web utilizza i cookie per migliorare la tua esperienza di navigazione.
Se continui a navigare su questo sito supponiamo che tu sia d'accordo con questo. Cookie SettingsAccetta
Manage consent
Privacy Overview
This website uses cookies to improve your experience while you navigate through the website. Out of these, the cookies that are categorized as necessary are stored on your browser as they are essential for the working of basic functionalities of the website. We also use third-party cookies that help us analyze and understand how you use this website. These cookies will be stored in your browser only with your consent. You also have the option to opt-out of these cookies. But opting out of some of these cookies may affect your browsing experience.
Necessary cookies are absolutely essential for the website to function properly. These cookies ensure basic functionalities and security features of the website, anonymously.
Cookie
Durata
Descrizione
cookielawinfo-checkbox-analytics
11 months
This cookie is set by GDPR Cookie Consent plugin. The cookie is used to store the user consent for the cookies in the category "Analytics".
cookielawinfo-checkbox-functional
11 months
The cookie is set by GDPR cookie consent to record the user consent for the cookies in the category "Functional".
cookielawinfo-checkbox-necessary
11 months
This cookie is set by GDPR Cookie Consent plugin. The cookies is used to store the user consent for the cookies in the category "Necessary".
cookielawinfo-checkbox-others
11 months
This cookie is set by GDPR Cookie Consent plugin. The cookie is used to store the user consent for the cookies in the category "Other.
cookielawinfo-checkbox-performance
11 months
This cookie is set by GDPR Cookie Consent plugin. The cookie is used to store the user consent for the cookies in the category "Performance".
viewed_cookie_policy
11 months
The cookie is set by the GDPR Cookie Consent plugin and is used to store whether or not user has consented to the use of cookies. It does not store any personal data.
Functional cookies help to perform certain functionalities like sharing the content of the website on social media platforms, collect feedbacks, and other third-party features.
Performance cookies are used to understand and analyze the key performance indexes of the website which helps in delivering a better user experience for the visitors.
Analytical cookies are used to understand how visitors interact with the website. These cookies help provide information on metrics the number of visitors, bounce rate, traffic source, etc.
Advertisement cookies are used to provide visitors with relevant ads and marketing campaigns. These cookies track visitors across websites and collect information to provide customized ads.