Poesia di Alfonso Guida

scelta da Barbara Gortan

 

Sinossi

Vieni ancora più vicino, sprofonda, devi stare solo in un posto all’orlo, come stanno le foto delle vittime nei giornali o le foto dei tuoi morti nelle guantiere che fanno da altare.

Vieni nell’ombra dell’ombra nell’ombra dove trovi il vuoto dei tuoi primi anni, leggeri, lenti, allertati dal sesso non presagito, un colpo di destino, la colpa che s’insedia da bambino.

Non c’è scelta. La varietà di porti manca nel tuo paese. Devi vivere come in un sogno, dormendo, compiendo qualche passo tra un tempo e l’altro. Scrivere.

Non dovrai fare altro sforzo che scrivere.

Fa che il fabbisogno di grano sia alto.

Fa’ in modo che la vista non deragli.

Michele, Manuele, Vito, Rocco, mescoli morti e vivi, vecchi e giovani,

fai cataste di legna verde e secca, diceva bene tua madre, promiscua, primitiva tendenza alla passione decadente, tragica, cannibalica.

Per questo dici che ami tanto prendere l’ostia. Il tuo piacere è farti ammazzare, farti sacrificare, come Cristo, nient’altro, come Pasolini o Winckelmann.

*

Gli occhi di Vito sono imperscrutabili, come il suicidio. Non bastano i miei occhi.

Non basta la luce per penetrarvi.

Pare che di notte spaventi i lupi con un grido o sparando qualche colpo.

Conosco appena la sua voce, un suono di bar, l’accento di un dialetto attiguo.

Fa buio un uomo solo perché Amore nasconde.

 

(da Farragine, Casa del Libro Mandese, Taranto, 2024)

 

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