Poesia di Lorenzo Pataro

scelta da Barbara Gortan

 

Insegnami la quiete delle gazze

di vedetta sui cipressi

e recita al contrario rovesciati

tutti i salmi che conosci

come fosse un cifrario per il volo,

impara dal silenzio tra i richiami

il segreto di ogni correre in picchiata,

posa la tua insonnia e la tua febbre

– di pane che lievita la notte –

sulle tegole spostate dalla pioggia

e aspetta che ogni passero

spezzi l’ala come un’ostia contro il vento

che ripeta in ogni verso

il miracolo dell’uva che fermenta

ciò che ha visto da lontano

ciò che brilla tra la rena del torrente

e nel raduno dei frammenti nel suo nido

scopre qualcosa che non sai, che non cerchi,

che punge quando dormi nelle scapole

ferite dal respiro troppo umano.

*

Nell’attesa di un chiarore

ci passiamo il talismano come un fuoco

da bruciare lento sulle dita, l’amuleto

di carta velina da mordere coi denti –

tu accendi un’altra fiamma nel calice

verde sulla tavola, leggi i tuoi tarocchi

e sui fiori illustrati segni al contrario i vaticini

mentre fuori un altro anno

rovescia i nostri nomi e l’alfabeto.

(da Amuteli, Ensemble, 2022)

 

 

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